Clima

Come funziona una caldaia a condensazione

caldaia a condensazione

In un precedente articolo abbiamo elencato le diverse tipologie di caldaie disponibili, oggi, sul mercato, menzionando la caldaia a condensazione.

La caldaia a condensazione è ormai uno standard, in particolare in seguito dell’approvazione, nel settembre 2015, della direttiva Europea 2009/12/CE, che ha di fatto messo in soffitta le caldaie convenzionali.

In effetti, la caldaia a condensazione, rispetto alla caldaia tradizionale, garantisce una migliore efficienza energetica e una netta riduzione delle emissioni nocive nell’atmosfera.

Ma andiamo per ordine, e vediamo insieme come funziona una caldaia a condensazione.

Quali sono i parametri che caratterizzano una caldaia

Una caldaia si basa su una struttura alquanto semplice, composta dai seguenti elementi, indicati in modo molto chiaro in un documento della CNA energia:

  • il bruciatore, che miscela l’aria con un combustibile e alimenta la camera di combustione;
  • la camera di combustione, altrimenti chiamato focolare;
  • una serie di tubi in cui circolano i fumi caldi della combustione che scambiano calore con il fluido termovettore;
  • un involucro esterno di materiale isolante protetto da una lamiera.

Per valutare l’efficacia e il rendimento di una caldaia è necessario fare riferimento a due parametri:

  • la potenza termica della camera di combustione, ovvero quanto combustibile viene consumato in un preciso lasso di tempo per produrre energia;
  • quanta di questa energia viene realmente trasferita, sotto forma di calore, attraverso i tubi.

Volendo semplificare, potremmo dire che bisogna valutare quanta energia serve per produrre il calore necessario per ottenere l’acqua calda sanitaria e per riscaldare i caloriferi, e quanto di questo calore viene disperso, sprecato, nel processo.

È proprio qui che la caldaia a condensazione supera di gran lunga la caldaia tradizionale, in termini di prestazioni, efficienza energetica e resa.

Vediamo perché.

Caldaia a condensazione vs Caldaia Tradizionale

Il confronto tra una caldaia a condensazione e una tradizionale è decisamente impari, con la seconda in netta inferiorità.

In effetti, in una caldaia convenzionale la potenza termica del focolare è sempre superiore alla potenza termica utile, a causa della dispersione di calore a cui facevamo riferimento prima.

Questa perdita di calore avviene, in misura maggiore, attraverso l’emissione dei fumi nell’atmosfera, tramite la canna fumaria della caldaia.

Questi fumi sono ancora caldi quando vengono dispersi, con un conseguente spreco di potenza.

Nella caldaia a condensazione questo non avviene, o avviene in misura molto minore, perché questa tipologia di dispositivo si basa proprio sulla capacità di recuperare il calore altrimenti sprecato, e di immetterlo nel circuito.

Ne consegue che una caldaia a condensazione si distingue per un miglior rendimento rispetto ad una caldaia convenzionale.

Funzionamento della caldaia a condensazione

Cerchiamo, ora, di capire come funziona una caldaia a condensazione.

In un normale impianto, la combustione produce dei fumi, che vengono espulsi tramite una canna fumaria. Insieme ad essi, però, viene disperso anche molto calore.

Per semplificare, potrebbe tornare utile un esempio.

Immagina di voler far bollire dell’acqua per cuocere la pasta. Se lasci la pentola senza un coperchio, una buona parte del calore prodotto viene disperso nell’ambiente, dilatando i tempi del raggiungimento del bollore.

Se, invece, metti un coperchio, l’acqua bollirà in minore tempo, perché una parte del calore prodotto resta intrappolato all’interno della pentola.

Con le dovute differenze, è quello che accade con una caldaia a condensazione.

Quest’ultima, infatti, come già spiegato, trattiene i fumi, che vengono convogliati all’interno di uno scambiatore, recuperando il calore altrimenti disperso nell’atmosfera, cedendolo allo scambiatore primario e utilizzandolo per pre-riscaldare l’acqua.

Questo calore intrappolato, però, dopo essersi raffreddato, si trasforma in vapore acqueo, in condensa, che viene raccolta e scaricata.

Ecco perché si chiama caldaia a condensazione.

Rendimento superiore al 100% con la caldaia a condensazione

Facendo seguito a quanto spiegato, una caldaia a condensazione basa il suo funzionamento sulla capacità di recuperare il calore, altrimenti disperso tramite l’emissione dei fumi prodotti.

Lo sfruttamento del calore liberato dalla combustione prodotta in una caldaia avviene mediante il suo trasferimento dai fumi di combustione al fluido termovettore.

Nello specifico, le caldaie a condensazione hanno un secondo scambio di calore che ricattura il calore dall’eccesso di vapore acqueo.

In questo modo, il rendimento della caldaia aumenta in modo netto, superando addirittura il 100%.

Cosa vuol dire?

Che le caldaie a condensazione sono in grado di generare una potenza termica utile superiore a quella prodotta dal focolare.

I vantaggi economici e ambientali della caldaia a condensazione

Come accennato all’inizio dell’articolo, la caldaia a condensazione garantisce, oltre ad una resa energetica maggiore, un minor impatto ambientale.

Nello specifico, si ottiene una riduzione delle emissioni di gas serra e del consumo di fonti non rinnovabili. Ricordiamo, a tal proposito, che le caldaie sono, quasi sempre, alimentate con gas metano o GPL.

Importante è anche l’apporto economico della caldaia a condensazione, che garantendo rendimenti molto elevati, richiede minore dispendio energetico, quindi bollette meno salate.

Infine, proprio grazie all’efficienza energetica di questa tipologia di caldaie, è possibile accedere a vari bonus caldaie e alle detrazioni fiscali in vigore, oltre che al Conto Termico.

Conclusioni

Se stai pensando di sostituire la tua vecchia caldaia, o hai necessità di acquistarne una nuova per la tua casa, ti consigliamo di puntare sulla caldaia a condensazione.

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