Bere acqua dal rubinetto di casa rappresenta una scelta rispettosa dell’ambiente, ma gli italiani sono poco inclini a questa soluzione.
Ogni anno un italiano consuma in media circa 200 litri di acqua confezionata, con un trend in aumento negli ultimi anni, secondo alcune stime.
Quello che segue, ad esempio, è il grafico elaborato da Statista.com basato sui dati forniti dalla UNESDA, l’associazione Europea dell’industria delle bibite, nel quale si evidenzia l’aumento dei consumi dal 2010 al 2017.

Il nostro Paese vive in una strana contraddizione: siamo primi in Europa sia per consumo di acqua in bottiglia sia per consumo di acqua del rubinetto, con 160 metri cubi per abitante all’anno, quasi il doppio rispetto ai nostri “cugini” francesi e tedeschi.
Consumo di acqua in Italia: sprechi e rifiuti
I dati riportati prima si traducono in una sintesi di cui essere poco fieri, come italiani:
In effetti, risulta alquanto evidente che:
- sprechiamo tantissima acqua, in parte con i nostri comportamenti poco accordi (ad esempio un utilizzo sbagliato dello scarico del wc), in parte a causa della dispersione idrica causata da una rete di distribuzione pessima;
- produciamo una quantità enorme di rifiuti di plastica.
Questo secondo aspetto potrebbe essere facilmente ridotto, se solo imparassimo a bere acqua dal rubinetto di casa invece di acquistare quella in bottiglia.
Ma bere acqua dal rubinetto è sicuro?
Ecco una delle domande che gli italiani si pongono spesso, e che in qualche modo giustifica il consumo di acqua in bottiglia.
La paura che bere acqua del rubinetto possa non essere sicuro, perché troppo inquinata, addirittura dannosa, è alquanto diffusa.
Il Ministero della Salute ci garantisce che l’acqua potabile nel nostro Paese è di ottima qualità, ma come spesso accade le informazioni inerenti questo aspetto sono di difficile comprensione per il cittadino medio.
Basta dare uno sguardo a questo articolo, pubblicato sul sito del ministero, recante informazioni utili per una conoscenza approfondita dell’acqua del rubinetto.
Ammettiamolo, è alquanto complesso e poco chiaro, quindi è comprensibile il persistere del dubbio nei cittadini e nei consumatori.
Poi va considerata anche la presenza, in molti edifici residenziali, di autoclavi, dalla cui manutenzione dipende la qualità dell’acqua che esce dal nostro rubinetto.
Nel dubbio, l’italiano medio evita!
Bere acqua dal rubinetto di casa non mi piace
Oltre alla paura della salubrità dell’acqua del rubinetto di casa, c’è poi da considerare un altro motivo che spinge così tanti italiani a preferire quella in bottiglia: il gusto!
Ci rendiamo conto che possa sembrare strano, visto che l’acqua è per definizione incolore e insapore, ma è un dato di fatto: gli italiani preferiscono il gusto o la consistenza di una particolare marca rispetto ad un’altra, e il marketing in questo influisce fino ad un certo punto.
Ad esempio, c’è chi preferisce l’acqua frizzante, perché l’acqua naturale non lo disseta.
Questo problema è facilmente risolvibile, dotandosi di sistemi per ottenere l’acqua frizzante dal rubinetto di casa.
Bere acqua dal rubinetto di casa grazie ai sistemi di trattamento e filtraggio
Se da una parte abbiamo paura della qualità dell’acqua che fuoriesce dal rubinetto di casa, e dall’altra abbiamo sviluppato una sensibilità al gusto o alla consistenza dell’acqua che beviamo, appare alquanto ardua la sfida.
Detto ciò, ridurre il consumo di acqua confezionata è importantissimo per l’ambiente, quindi dovremmo tutti fare uno sforzo.
Come?
Beh, un modo per purificare l’acqua del rubinetto di casa e “insaporirla”, rendendola magari frizzante, c’è.
Ci riferiamo ai sistemi di trattamento delle acque, con i quali depurare l’acqua del rubinetto di casa, ovvero “addolcire”, filtrare e/o rendere l’acqua del rubinetto frizzante, ormai disponibili anche per utenze domestiche e non solo per quelle professionali.
Installando un sistema di filtrazione e gasatura dell’ acqua in casa si può favorire il consumo di acqua dal rubinetto anche per bere, e non solo per cucinare e lavare le stoviglie, riducendo sensibilmente il consumo di bottiglie di plastica.